OCSE: Italia ultima per spesa pubblica per istruzione

Secondo gli ultimi dati OCSE, siamo ultimi per spesa per istruzione in percentuale alla spesa pubblica. Ma la Gelmini nel 2008 raccontava un’altra storia.

In Italia, la percentuale del PIL destinata all’istruzione è una delle più basse di tutti i Paesi OCSE. Il grido d’allarme dell’OCSE.

Oggi l’OCSE ha pubblicato il rapporto annuale Education at a Glance 2011, che riporta le ultime statistiche disponibili relative al campo dell’istruzione.

In particolare, l’Italia si distingue per la sua posizione nella classifica riguardante la spesa pubblica per l’istruzione (in percentuale rispetto al totale della spesa pubblica): il nostro Paese è ultimo tra le 33 nazioni considerate dall’OCSE.

Total public expenditure on education as a percentage of total public expenditure (1995, 2000, 2008)

Al grafico si aggiunge un commento che ne spiega il significato:

Public expenditure on education, as a percentage of total public expenditure, indicates the extent to which governments prioritise education in relation to other areas of investment, such as health care, social security, defence and security.

Se ne conclude che l’istruzione non è una priorità per il nostro Paese.

L’OCSE arriva addirittura a lanciare un grido d’allarme nella Country note dedicata all’Italia:

In Italia, la percentuale del PIL destinata all’istruzione è una delle più basse di tutti i Paesi OCSE.
Nel 2008, l’Italia ha speso il 4,8% del PIL per l’istruzione, ovvero 1,3 punti percentuali in
meno rispetto al totale OCSE del 6,1% (posizionandosi al 29 posto su 34 Paesi) (Tabella
B2.1).

È da notare che questi dati si riferiscono al 2008 e sono pertanto anteriori ai tagli effettuati dall’attuale governo. Ma il ministro Gelmini nel 2008 ci raccontava: “È innegabile che in questi ultimi anni la spesa dell’istruzione era fuori controllo”. Questa bugia costituì la giustificazione ideologica degli 8 miliardi di tagli della legge 133/08.

Autore: pietrodn

Sono nato nel 1993 e studio Ingegneria Informatica al Politecnico di Milano. Amo leggere, programmare, costruire cose. Nella mia vita sono stato un Wikipediano e ho fatto parte del Consiglio di Istituto della mia scuola che è il Liceo Scientifico "Albert Einstein" di Milano. I miei interessi spaziano dall'informatica nelle sue diverse espressioni fino alla politica universitaria e a tutte le cose che possono definirsi geek.

4 pensieri riguardo “OCSE: Italia ultima per spesa pubblica per istruzione”

  1. Questo grafico prova soltanto che le statistiche si possono ribaltare come si vuole.
    Infatti parla della percentuale di spesa destinata all’istruzione sul totale della spesa
    pubblica, quindi, per fare un rapporto sensato con gli altri stati, bisognerebbe anche indicare a quanto ammonta la spesa pubblica. Altrimenti non vuol dire assolutamente niente.

  2. Faccio un esmpio: un operaio potrebbe spendere il 50% del suo reddito per il cibo,
    mentre un grosso imprenditore soltanto il 5%, questo non vuol dire che l’operaio
    mangia più dell’imprenditore.

    1. Il confronto non sta in piedi: infatti il cibo che serve per nutrirsi è più o meno lo stesso per tutte le persone, mentre una nazione più grossa/ricca/sviluppata (quindi con una spesa pubblica maggiore) normalmente spenderà di più in istruzione rispetto ad una nazione più piccola. La spesa per l’istruzione nuda e cruda da sola dice poco o niente per questo motivo.
      Il dato indica quanto importante è per una nazione la spesa in istruzione. Questo è il senso del rapporto spesa istruzione/spesa pubblica totale.
      Se preferisci c’è anche il grafico della spesa in istruzione sul PIL, che ci vede in posizione 29/36, sotto la media OCSE, certamente non brillanti. http://www.oecd.org/dataoecd/61/17/48630884.pdf

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