Niente compiti o interrogazioni per il lunedì, disse il Ministero

Niente compiti per il lunedì, dice il Ministero con una circolare del 1969.

La normativa italiana è piena di cavilli, vecchie leggi, regi decreti, atti stravaganti magari risalenti a decenni fa, mai abrogati e quindi tutt’oggi in vigore. Come l’Azzeccagarbugli di manzoniana memoria, da questo guazzabuglio giuridico è possibile tirar fuori davvero di tutto. E, perché no, anche qualcosa a proprio favore!

In particolare, esiste la Circolare Ministeriale 14 maggio 1969, n. 177. Oggetto: “Riposo festivo degli alunni. Compiti scolastici da svolgere a casa“. Nei testi normativi “classici” della scuola non esiste nulla che vada così in dettaglio. È scritta molto bene: niente a che vedere con la solita pallosissima e incomprensibile circolare ministeriale dei giorni nostri. Invito tutti a leggerla, ne vale la pena.

In poche parole, la circolare afferma l’importanza del tempo libero per la formazione della cultura (concerti, teatro, mostre dibattiti, ecc.) e della coscienza civica e democratica dello studente, insieme all’importanza dello stare insieme con la famiglia, cosa spesso possibile solo nei weekend.

C’è un però:

Si risolverebbero, tuttavia, in una vuota affermazione di principio la individuazione e la valorizzazione di un tale interessamento dei giovani alle anzidette manifestazioni, se la scuola non si preoccupasse di porre gli alunni nella condizione di poterne effettivamente fruire.

Giustissimo! Dunque:

In considerazione del duplice ordine di esigenze finora prospettate, questo Ministero è venuto nella determinazione di disporre che agli alunni delle scuole elementari e secondarie di ogni grado e tipo non vengano assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo, di guisa che nel predetto giorno non abbiano luogo, in linea di massima, interrogazioni degli alunni, almeno che non si tratti, ovviamente, di materia, il cui orario cada soltanto in detto giorno.

La prassi corrente è purtroppo in disaccordo con tali prescrizioni. Occorre soltanto chiedere il rispetto della normativa vigente da parte dei professori. Dura lex, sed lex.

Autore: pietrodn

Sono nato nel 1993 e studio Ingegneria Informatica al Politecnico di Milano. Amo leggere, programmare, costruire cose. Nella mia vita sono stato un Wikipediano e ho fatto parte del Consiglio di Istituto della mia scuola che è il Liceo Scientifico "Albert Einstein" di Milano. I miei interessi spaziano dall'informatica nelle sue diverse espressioni fino alla politica universitaria e a tutte le cose che possono definirsi geek.

7 pensieri riguardo “Niente compiti o interrogazioni per il lunedì, disse il Ministero”

    1. C’erano delle voci su questa circolare… ho fatto delle verifiche ed in effetti la normativa c’è.

  1. Vanno sciolti due nodi prima di gridare vittoria: 1) una circolare non è una norma, ma contiene solo istruzioni che possono interpretare una norma; una circolare quindi non è normativa, quindi a meno che non vi sia una legge o almeno un regolamento che specifichi che il lunedì non s’interroga e non ci sono compiti da verificare, la circolare vale come consiglio ai docenti, in capo ai quali, però, non vi è alcun obbligo; 2) bisogna poi verificare se una circolare successiva ha contraddetto il consiglio precedente (cosa abbastanza probabile, visto il periodo in cui tale circolare è stata emanata).

    Pertanto, fino a prova contraria, si studia anche per il lunedì, ed è tutto legittimo (e per quanto mi riguarda, giusto, se il carico di studio non è eccessivo, in altre parole si deve studiare come se il giorno successivo al sabato fosse lunedì: se durante la settimana si assegnano due problemi di matematica, il docente non dovrebbe assegnarne quattro solo perché c’è la domenica. Sabato pomeriggio ti fai i tuoi due bravi problemi e la domenica ti riposi – discorso simile vale anche se il sabato è festivo, come non era ai miei tempi 😛 ).

    (Bravo per il lavoro di ricerca, però 😉 )

    1. 1) È vero, però se ci pensi molte circolari vengono interpretate alla lettera e con scrupolo (basti pensare a quella sulle iscrizioni…). Si tratta comunque di istruzioni del Ministero (massima autorità nell’ambito della scuola) ai suoi dipendenti.
      2) Beh, l’onere della prova non sarebbe per fortuna a mio carico! 😀 Come si fa a verificare? Esiste un archivio completo ed ufficiale di questi atti “sub-normativi”?

  2. Bravo Pietro, è così che si fa.. perchè non lo fai presente hai signori che ci sono in consiglio d’istituto??

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