Boldrin e la parità di potere d’acquisto

L’economista Michele Boldrin, in un suo recente articolo scritto su noiseFromAmerika, sostiene che i docenti universitari non siano sottopagati, in risposta ad un articolo di Giuseppe De Nicolao (mio padre) su ROARS. Quest’ultimo dimostra invece che la ricerca italiana se la cava piuttosto bene a livello mondiale nonostante le scarse risorse a sua disposizione; la ricerca è stata effettuata con i dati SCOPUS sulle pubblicazioni (output) e OCSE sul finanziamento all’università (input).

Dal tono decisamente sopra le righe si evince una certa rabbia da parte di Boldrin, che arriva a definire dei membri della prestigiosa Accademia dei Lincei (!) «alleati» di «collettivi di scienziati rivoluzionari che non vogliono essere valutati da niente e da nessuno», cioè, secondo lui, della redazione di ROARS. Questo – essenzialmente – perché non danno ragione a lui e agli altri economisti di noiseFromAmerika. Infatti i suoi colleghi Alberto Bisin e Alessandro De Nicola – che pontificavano su Repubblica sostenendo la presunta inefficienza dell’università italiana in termini di ricerca – sono stati sbugiardati in lungo e in largo dallo stesso ROARS.

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